martedì 30 agosto 2011

Pietre coreane/5


Quinta parte

Per leggere la terza parte: http://strane-storie.blogspot.com/2011/08/pietre-coreane3.html
Per leggere la quarta parte http://strane-storie.blogspot.com/2011/08/pietre-coreane4.html

Adolescenti. Un mondo difficile, oscuro, complesso. Un’età di transizione, in cui si fatica a capire se stessi e quale direzione prendere. E quale fatica anche per noi adulti, per comprendere il perché di certi gesti, certe risposte, certi silenzi. Non siamo psicologi ma come giustificare l’incredibile goliardata di un diciasettenne della nostra città, G.B., che si è presentato al commissariato di polizia autodenunciandosi di reati in realtà mai compiuti? Una sfida a istituzioni spesso lontane? Un disperato bisogno di attenzione? G.B., noto fra i coetanei con il simpatico soprannome di “Jack Bicipite”, è quello che si definisce un “ragazzo difficile”. Nato in una famiglia benestante, ha un’altalenante rapporto con lo studio. Perquisendolo gli agenti gli hanno trovato addosso piccole dosi di marijuana che il ragazzo consuma abitualmente, unica colpa di cui però Jack Bicipite non ha ritenuto di doversi denunciare. Ha invece confessato reati ben più gravi: bullismo, vandalismo, violenza gratuita nei confronti dei più deboli e indifesi. La sua fantasia si è spinta al punto tale di confessare un’aggressione a sassate nei confronti di un bambino di tredici anni. Aggressione di cui non risulta alcuna denuncia ne alcun ricovero al pronto soccorso locale. Proprio questo fatto ha insospettito gli agenti. Quando gli hanno chiesto il nome di questa vittima, Jack Bicipite non ha saputo farlo, sostenendo di non conoscerlo. Inchiodato di fronte alle sue responsabilità, il ragazzo è crollato. La Procura della Repubblica…”

Sbigottito mi rifiutai di continuare a leggere.
La storia aveva avuto un epilogo assurdo. Cosa avrei dovuto fare? Perseguitare quei poliziotti ottusi? Costringere Alex e la sua famiglia a denunciare finalmente il tutto? (ma perché non denunciano ancora? Cosa temono? Jack si è presentato spontaneamente dai poliziotti…)
Un urlo –simile alla Voci ma inconfondibilmente Umano– interuppe il flusso dei miei pensieri.
“CIOE’ HAI SAPUTO?!”
Era Chiara.
“Si. Il Giornalista mi ha mandato una mail…”
“Bah! Mai letto un articolo più cretino! Perché non fanno scrivere a lui?”
“Sei arrabbiata per questo?” la stuzzicai.
“Tutta la città non parla d’altro! Sono tutti scandalizzati per questa cosa! Certo come sempre si limitano a borbottare e poi agire mai…però…ma sai la verità qual è?”
“Tutti scandalizzati” –ironizzai– “perché non fanno scrivere al Giornalista?”
Chiara non mi sentì nemmeno: “Quella cosa della denuncia finta è stata tutta inventata dal padre di Jack Bicipite per evitare lo scandalo e quei poliziotti corrotti gli hanno dato retta.”
“Ma scusa non ti sembra un po’ assurda come cosa?”
“A te sembra credibile, la storia di uno che si denuncia alla polizia?”
“Beh io so che non è vero, però la cosa è sostenuta da qualche prova e i poliziotti potrebbero essere in buona fede. In fondo Alex e la sua famiglia non hanno ancora denunciato l’aggressione.”
“PROVE? Quali sarebbero queste prove?”
“Io…non…”
“E’ stato sicuramente suo padre. Quel figlio di mignotta!”
“Ma insomma! Chi è il padre di Jack Bicipite?”
“Non lo sai?”
“No”
“Questo spiega tutto. Comunque suo padre è il Corea.”
“Chi?”
“Il Corea. Il sindaco.”
“Ma il sindaco non si chiama…”
“Si Urano. Però tutti lo chiamano il Corea perché ruba come la Corea ha rubato all’Italia i Mondiali del 2002.”
“Capisco.”
“Non vorrai mica lasciar correre tutto?”
“No no. E’ evidente che il mio compito non è ancora finito.”
Chiara sorrise: “Sei il mio mostro preferito” e mi abbracciò calorosa. Assorbii quell’efficace iniezione di affetto e ricambiai il suo sorriso.
“Devo riflettere su cosa fare e cosa non fare. ”
“Beh certo”

Come ho già detto quando devo riflettere non c’è luogo migliore del Salone delle Voci su alla Samco.
Ero molto arrabbiato. Tutto il mio lavoro e tutta la mia fatica in fumo. Il terribile Jack Bicipite aveva dimostrato più cervello e senso di responsabilità di suo padre. Il Corea non l’avrebbe passata liscia. Quello che aveva passato il figlio era niente in confronto alla furia che avrei scatenato contro di lui. Ma avevo bisogno di un buon piano. Il Giornalista mi aveva fornito un’ampia carrellata di articoli locali sull’attività del Corea. Dovevo conoscerlo e così iniziai a sfogliarli:

L’ex custode della Samco entra in Parlamento.
C’è anche un ex operaio fra i nuovi eletti alla Camera dopo le recenti elezioni politiche. Silvano Borelli, fino a pochi anni fa, era il custode della Samco, la nota azienda chimica la cui improvvisa chiusura fece scalpore. Stando alla biografia che ha diffuso in campagna elettorale, Borelli dopo il licenziamento, investì i soldi della liquidazione per rilevare un piccolo supermercato. Poco dopo fondò la sezione cittadina dell’Associazione Commercianti, diventò presidente del Consorzio Artigiani, dell’associazione “Amici del Canile” e del Comitato “Amici dei Bambini Africani”. Il suo ruolo attivo e il suo impegno lo hanno reso popolare in provincia tanto da spingere i vertici del partito ad inserirlo nelle liste per le elezioni nazionali. “Non sarò il solito politico” –giura nel comizio di ringraziamento– “io non dimenticherò il mio passato di persona qualunque e porterò le battaglie della gente comune dentro il Palazzo!”
 “Frasi già dette e sentite!” attaccano gli avversari sconfitti, che aggiungono domande e misteri sul passato del nuovo deputato. Altro che associazione dei commercianti e ruolo sociale: “Nessuno conosceva Borelli prima d’ora.” La vera ragione della sua elezione starebbe nei segreti che il custode della ex Samco porterebbe con sé. Voci mai provate di esperimenti illegali che si sarebbero tenuti negli stabilimenti e dei quali sarebbe stato testimone. Il suo silenzio in questi anni sarebbe stato premiato con l’elezione in Parlamento. “Calunnie, solo calunnie dettate  dall’invidia.” risponde il neo-onorevole a denti stretti che ha minaccia querele a raffica.

Tangenti sulla nuova superstrada: nei guai politici e imprenditori
Terremoto in città: scattano le manette ai polsi nei confronti di cinque imprenditori. Sono accusati di aver versato tangenti per avere agevolazioni negli appalti intorno ai lavori sulla nuova superstrada. Lavori aperti un mese fa e poi subito interotti per ragioni mai chiarite. Avvisi di garanzia anche per alcuni politici locali, fra i quali spicca l’onorevole Borelli…

La Camera nega l’autorizzazione. Borelli si salva dall’arresto
Con una maggioranza bulgara, la Camera dei Deputati ha negato l’autorizzazione a far arrestare l’onorevole Silvano Borelli, secondo i magistrati a capo di un complesso sistema di tangenti e corruzione intorno alla costruzione di una nuova superstrada…

“Borelli si candida a sindaco: superstrada e investimenti per uscire dalla crisi”
“Con Borelli, la città rinasce!” così tuona il gigantesco slogan dai manifesti che ieri sera hanno ricoperto ogni possibile muro. Il deputato, dopo quattro anni trascorsi nel Parlamento nazionale, ha deciso di scendere in campo e annuncia la sua candidatura alla poltrona di primo cittadino. Ambizioso il suo programma per uscire dalla crisi: “Investimenti europei per il rilancio dell’agricoltura e del turismo, costruzione di una nuova area industriale agevolata, sfruttamento delle fabbriche abbandonate per la creazione di una centrale solare all’avanguardia e infine apertura definitiva dei cantieri della nuova superstrada”

Elezioni, Borelli sotto accusa ma vola nei sondaggi
Tutti contro Borelli e le sue ultime uscite. Ma lui il super-deputato non si scompone. Nel corso della sua pirotecnica campagna elettorale ha promesso di tutto ed è certo che le ultime accuse piovute sulla sua testa non gli faranno perdere un voto. “Mi accusano di voto di scambio” –ci spiega– “ma è voto di scambio ascoltare gli elettori, stare in mezzo alla gente e cercare di risolvere i loro problemi?” La folla circonda il candidato sindaco. Una donna invoca un posto di lavoro per il figlio trentenne precario. Borelli consola la signora: “Con la superstrada ci sarà lavoro per tutti!” Le lascia il suo biglietto da visita: “Quando sarò eletto passi in Comune e parleremo meglio della posizione del suo ragazzo”. Arrivano due pensionati e si lamentano dei lampioni sempre spenti sotto casa: “Quando sarò eletto attiveremo un ufficio apposta per raccogliere tutti i disagi dei cittadini!” e ancora alcuni operai protestano per l’ennesima cassa integrazione: “Sono un ex operaio” –risponde commosso Borelli– “capisco la vostra difficile situazione.” Non sempre va bene però per l’onorevole; un gruppo di ragazzi gli ricordano l’inchiesta per corruzione e il suo salvataggio in extremis. Borelli gli ignora: “I miei avversari” –dice scrollando le spalle– “li pagano e li addestrano per contestarmi queste ridicole accuse. È inutile ripetere loro che ho già dimostrato da tempo la mia innocenza.”


Continua...

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