sabato 14 luglio 2012

Woodstock a Palazzo Caetani

(foto di Danilo Chiariglione)
 Le rivoluzioni iniziano sempre con gesti simbolici. I francesi, per citare la più famosa, si presero la Bastiglia. Ieri sera, mentre il chiostro di Palazzo Caetani vacillava sotto i colpi del Rock Polis (la manifestazione organizzata dall'Associazione Eupolis e da Simone Sciarresi per le band emergenti) un gruppo di ragazzi si è arrampicato sul pozzo del chiostro. Lo hanno fatto senza pensarci troppo, probabilmente solo per vedere meglio visto che il chiostro traboccava di gente. Ma quel pozzo, secondo una leggenda, è la cisterna che avrebbe dato il nome alla nostra città. Ieri sera i giovani si sono letteralmente ripresi Cisterna.

Il contest, condotto da Jacopo Mariani speaker di Radio Cisterna, ha visto esibirsi piccoli gruppi nati da poco, cui è stata concessa la possibilità di esibirsi in pubblico. I gruppi sono stati perciò giudicati dalla giuria, composta da Maurizio Capone e Simone Tagliaferro (in rappresentanza del Portale Musicale), Vittoria Baccari, Maria Francesca Bartolomucci e Tommaso Marrone. 

Una scelta non facile, come hanno commentato dopo la serata, i giurati. Le sei band tutte dai nomi inglesi, l'italiano evidentemente è poco rock (The Skinny Elephant Project, The Trooper of ApolloBaltimoreListen and be quietFrench FriesFree Heads) si sono esibite mostrando, più o meno tutte, un'eccellente qualità. Alla fine la scelta della giuria è andata meritatamente sui "Listen and be quiet", che avevano appassionato anche il pubblico per la straordinaria capacità di stare sul palco. Una band che ha, all'attivo numerose esibizioni nei posti più svariati d'Italia ma nella loro Cisterna non trovava, incredibile ma vero, spazio.


I "Listen and be quiet" esultano dopo la vittoria
(foto di Danilo Chiariglione)
Il giorno dopo, Simone Sciarresi padre della serata, ancora sprizza felicità da ogni poro:  "Abbiamo vinto una prima battaglia" -mi scrive- "ma la guerra è alle porte! Ripartiremo presto con il bombardamento a suon di schitarrate. Questa è la nostra ossessione.

Non se l'aspettava, nemmeno lui, un successo simile. Un successo per la qualità dell'offerta musicale, per la quantità di gente presente, difficile da contare visti i tanti che hanno ascoltato la serata fuori dal Palazzo perché dentro la folla era troppa. 


Non c'erano politici e non c'erano giornalisti e nessuno ha sentito la loro mancanza. Impegnati a guardarsi l'ombelico, ad attorcigliarsi intorno a ragionamenti senza logica, a giustificare l'ingiustificabile, non se ne saranno neanche accorti del Rock Polis. Lo avranno liquidato l'evento come una Corrida locale, un X Factor de noatri, una Mariadefilippi dei butteri, una roba per genitori ingrifati dai prodigi del figliolo strimpellista con il loro codazzo di parenti ultras. Hanno negato a Rock Polis il privilegio della piazza "tanto non verrà nessuno", forse incosciamente qualcuno sperava anche nel suo fallimento. Se certe cose restano di nicchia, se l'impegno e il sudore portano solo alla sconfitta, chi troverà ancora la voglia di cambiare e di impegnarsi? Di rompere le scatole per pretendere spazio e diritti?



Ma d'altronde è sempre stato così. I potenti non c'erano a Woodstock. E il giorno della Bastiglia, il Re di Francia annotò sul suo diario: "Oggi non è successo niente". Se ne accorsero dopo, quando era tardi, di quello che stava succedendo.


(foto di Danilo Chiarglione)
Fortunatamente fra la folla c'era chi doveva starci. I giovani, i ragazzi. Qualcuno stupito si domandava: "ma fino a ieri dove stavano tutti quanti"? Stavano chiusi in casa oppure stavano lontano da Cisterna, a vergognarsi di vivere in una città indifferente, in una terra volgare da cui fuggire il prima possibile. Ieri sera, però, grazie alla forza del rock, si è scoperto che Cisterna è anche un'altra cosa. Cisterna è volgare solo nei pensieri e nei disegni degli indegni che ci comandano. Ieri, ancora una volta, questa strana estate cisternese ha dimostrato che questa città ha potenzialità enormi ma non lo sa come quelle ragazze magrissime che allo specchio si vedono obese e piene di difetti. 

Ma da ieri sera non sono più ammesse giustificazioni. Come quelli che si arrampicavano sul pozzo, abbiamo una città da riprenderci, senza chiedere il permesso a nessuno. La rivoluzione, signori, è appena iniziata. 

6 commenti:

  1. bellissimo punto di vista!! vista dal Pozzo-Bastiglia..

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  2. e casualmente oggi è proprio il 14 luglio...presa della bastiglia...

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  3. Maurizio Capone14/07/12, 20:13

    è stata una serata straordinaria di musica tra gruppi che pur essendo dello stesso territorio vivendo nella stessa città erano tra loro sconosciuti. Questo la dice lunga sullo scollamento nella società locale causata dall'indifferenza e la mancanza di pianificazione " amministrativa ". Infatti basta la buona volontà l'abnegazione di indomiti appassionati( Simone Sciarresi, Simone Tagliaferro, Eupolis) ed un minimo di contatto amministrativo(Muzzupasppa) e la magia scaturisce ! Basta poco che ce vo' ! Sia da esempio per il futuro per far si che si possano realizzare nuovi progetti che coinvolgano i giovani di Cisterna poiche' se lo meritano !

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  4. Grazie per le belle parole. Abbiamo dimostrato quello che la musica, i giovani e le associazioni sono in grado di fare per questa città. Continuo a piangere ripensando alla gioia della band vincitrice o alla gratudine dimostrata dai musicisti che hanno partecipato all'evento. Grazie di cuore a tutti.

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  5. Qui parlano i "RAGAZZI DEL POZZO"!!! A dire il vero l'idea iniziale era quella di saltare sul pozzo ma dopo molte e attente riflessioni abbiamo realizzato che il rischio di cadere giù era troppo alto! Comunque ha fatto molto piacere anche a noi vedere che a cisterna ci sono persone che credono in noi ragazzi e nel ROCK. Quest'articolo ci ha emozionato e ci ha colpiti nel profondo della nostra anima ROCK. Siamo fieri di essere il simbolo della RIVOLUZIONE CISTERNESE! Un sentito ringraziamento a tutti! THE ROCK WILL NEVER DIE!!!

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  6. Interessante lo spirito dell'articolo e delle risposte...ma non dimentichiamo che il pozzo è un simbolo e una testimonianza storica di Cisterna, non un seggiolino nè un accampamento...riappropiarsi di una città è anzitutto rispettarne la storia. (Detto da un giovane, beninteso).

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