mercoledì 8 agosto 2012

La città proibita

Nessuno ricorda quando camminò per la prima volta. Nessuno ricorda la grande fatica, lo sforzo, la difficoltà del momento in cui, piccolissimi, abbiamo iniziato ad alzarci in piedi e a muoverci da soli. Compiuti i primi passi, camminare diventa rapidamente qualcosa di meccanico e scontato. Ci muoviamo continuamente nella nostra vita quotidiana, spostiamo i nostri piedi di continuo, senza pensarci. Sempre di corsa, senza mai renderci conto che questo sia un privilegio, che ha molti la vita ha negato. Presi dalla frenesia del quotidiano, ci dimentichiamo con facilità di chi, questo privilegio, questo miracolo della natura, non lo conosce. In un mondo costruito per chi può camminare, non è semplice la vita di un disabile. Esiste una legge, la numero 13 del 1989 che si è preoccupata di eliminare le barriere architettoniche, i mille piccoli ostacoli che deve incontrare ogni giorno chi si muove in carrozzella. Ma anche chi spinge un passeggino per neonati, chi si è rotto un ginocchio o un piede, gli anziani. Basta guardare con attenzione le nostre città per accorgerci che questa legge, ventitre anni dopo la sua approvazione, non è stata ancora pienamente applicata. Anche Cisterna non sfugge alla regola. 

Una città proibita per chi non può muoversi autonomamente. In molti, armati di macchinetta fotografica e connessione ad Internet, hanno iniziato a denunciare la vergogna attraverso blog e social network. Numerose le strade a rischio: le centralissime via Dante Alighieri e via Monti Lepini sono sprovviste del marciapiede ed è necessario muoversi ai margini della carreggiata. Un'impresa che è molto difficoltosa per i pedoni (le due strade presentano, non a caso, un alto numero di investimenti) e diventa estremamente pericolosa per le carrozzelle. Altra via a rischio è via Nettuno, anche qui sprovvista dei marciapiedi per un buon tratto, malgrado questa strada sia molto frequentata dagli studenti del vicino Liceo Scientifico. Ma la barriera più clamorosa si trova nel posto più impensabile: nel Municipio, la casa di tutti. Il Comune di Cisterna è ospitato in un edificio modernissimo, progettato e costruito da pochi anni, ma per accedere all’entrata principale su via Zanella, bisogna passare attraverso sette gradini in marmo. Impossibile per chi è disabile. L’unica alternativa è uno scomodo garage sotterraneo, cui si può accedere tramite la pericolosa via Carducci, dove i marciapiedi sono piccoli e stretti e le macchine corrono veloci. Un passaggio, certamente inadeguato, per chi ha già tante difficoltà di movimento. 

Barriere architettoniche all'ingresso del Comune di Cisterna
A onor del vero, quando fu inaugurato il nuovo palazzo comunale, l’ingresso principale si apriva su Piazza XIX Marzo ed era stato costruito a norma di legge, senza barriere. Poi iniziarono i lavori che sventrarono la piazza e l’entrata ufficiale, ormai impraticabile, fu spostata sui gradini di via Zanella. Doveva essere una soluzione provvisoria, ma sono ormai molti anni che i lavori sono fermi e nessuno si è posto il problema. Chiusi nella nostra indifferenza, noi privilegiati con le gambe, in tanti anni nessuno di noi ha notato quei gradini all'entrata. A sollevare il problema, è stato necessaria una clamorosa denuncia tramite un profilo anonimo su Facebook. Visto che i lavori della piazza rischiano di restare fermi, ancora, per molti anni, non si può rendere l'ingresso di via Zanella finalmente accessibile a tutti, anche ai cisternesi più sfortunati?

(quest'articolo è stato pubblicato su "Latina Oggi" del 7 agosto 2012 con il titolo "Barriere invalicabili" http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc5d30befcd/pag22aprilia.pdf)

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