I parcheggiatori di Cisterna durante una manifestazione di protesta |
Il guaio, ribadisce Anita con rabbia, è che anche loro –i parcheggiatori della “Luminosa”– hanno appreso la notizia così, dalla stampa. Eppure è una notizia che colpirà profondamente le loro vite, visto che, con la chiusura della Luminosa perderanno il lavoro. Un dramma, vista la difficile situazione economica e soprattutto se si considera anche la difficile situzione personale dei parcheggiatori: appartengono tutti a categorie particolarmente disagiati, sono invalidi civili, disabili o ragazzi autistici. “Il piccolo stipendio di 250 euro mensili” –raccontano con orgoglio– “insieme alla pensione d’invalidità ci ha consentito di essere autonomi e di vivere da soli”. Senza pesare sulle famiglie. Ma il futuro, ora, si è tinto di nero e rischia di ingoiare i loro sogni di autonomia. “In dieci anni di servizio” –spiega Anita– “è successo di tutto. Mai però la nostra situazione è stata così disperata.”
Malgrado la delibera 110 auspichi per i lavoratori della “Luminosa” che, la ditta vincitrice dell’appalto dei parchimetri si “renda disponibile ad assumere in organico i dipendenti dell’attuale concessionario”, loro non sanno nulla del destino che li attende. “Abbiamo chiesto” –dichiarano– “un incontro con il sindaco, senza però ricevere nessuna risposta”. Silenzio totale anche dal resto della politica o dai sindacati. L’unica istituzione ad interessarsi del problema è la Polizia Municipale, che nella persona del vigile Mazzoli, si propone come intermediario e riesce ad ottenere per i parcheggiatori altri due mesi di lavoro, fino a settembre quando entreranno in funzione le macchinette. Poi il buio.
“Questa situazione è assurda” –dichiara Riccardo Carletti, presidente di Eupolis, che ha seguito il caso– “vengono spesi migliaia di soldi pubblici per favorire l’autonomia dei disabili e degli autistici e, poi non si aiutano in nessun modo disabili e autistici perfettamente autonomi. Per molti di loro, questa situazione potrebbe portare anche a regressi e a perdite dell’autostima.” Ma loro non ci stanno a perdere le loro conquiste e hanno deciso di passare l’estate in lotta per i diritti. Hanno manifestato, hanno raccontato le loro vicende sul palco della manifestazione musicale “Rock Polis”, e hanno strappato lentamente l’attenzione dell’opinione pubblica. Il consigliere del PD, Gianni Isacco, ha promesso un’interrogazione a riguardo al prossimo consiglio comunale.
Le loro richieste sono chiare e precise: se non si può confermare il loro lavoro ai parcheggi, chiedono all’Amministrazione perlomeno un’alternativa per sopravvivere. “Ci piacerebbe” –propongono– “occuparci dei giardini della città, curare gli alberi, le siepi, i prati”. Ragionando in brutali termini numerici, i dieci parcheggiatori di Cisterna costano ai cittadini 28.000 euro l’anno. Di recente, sono stati spesi 34.000 euro per salvare una quercia secolare (come risulta dalla determina n.861/2011). Cosa vale più un albero o le vite di dieci persone messe insieme?
(quest'articolo è stato pubblicato su "Latina Oggi" il 28 luglio 2012 con il titolo "L'incubo dei parcheggiatori" http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc5dc0bedc2/pag23aprilia.pdf)